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Cos’è la Scoliosi?

E’ una sindrome multifattoriale dove sono complici i fattori genetici, il metabolismo, la biomeccanica e il sistema neuro-sensoriale dell’individuo. Già da questa definizione risulta chiaro come la posturologia ha un ruolo importante nel trattamento dei pazienti con scoliosi in quanto quando si parla di biomeccanica e di neurofisiologia, ci stiamo occupando di postutologia.

Nella maggior parte dei casi la definizione che si da a questa problematica è quella di scoliosi idiopatica, dove quindi la causa scatenante non è conosciuta, ma ha una componente ereditaria.

Chi ne soffre di più?

Si presenta con maggior frequenza nelle donne, spiegabile probabilmente per lo sviluppo puberale più rapido.

Scoliosi o Atteggiamento Scoliotico?

La scoliosi è una patologia strutturale della colonna caratterizzata da una deviazione vertebrale con flessione laterale con rotazione delle vertebre. La prova di questa rotazione vertebrale è il classico gibbo, che può essere lombare o toracico.

L’atteggiamento scoliotico invece è un atteggiamento posturale, non strutturale, di conseguenza reversibile se si lavora correttamente sullo squilibrio recettoriale che l’ha provocato. A differenza della scoliosi quindi non c’è gibbo e quindi rotazione vertebrale. Ecco perché spesso si usa la definizione di scoliosi posturale, causata da posture non corrette mantenute nel tempo.

Un po’ di numeri sulla scoliosi

Secondo le statistiche 30 persone su 1000 soffrono di scoliosi idiopatica, 3 persone su mille necessitano di un trattamento conservativo e solo 3 casi su 100.000 necessitano di intervento chirurgico.

Il 90% delle scoliosi rimane al di sotto dei 25° Cobb, questo significa che si tratta di una problematica neuromuscolare e non scheletrica, di scoliosi posturale e non idiopatica.

Quale trattamento viene proposto di solito? Cosa è meglio fare?

Corsetto nei casi superiori a 25° e ginnastica medica, eppure non sempre questo trattamento da risultati ottimali in quanto:

  • Spesso non vengono eseguiti gli esercizi
  • Spesso vengono eseguiti esercizi errati
  • Il corsetto viene tolto presto
  • Il corsetto è stato utilizzato poco e niente

Dimostrazione che non si è ancora giunti alla soluzione definitiva del problema. Una cosa però è certa per ottenere un miglioramento della colonna bisogna lavorare sul muscolo, di conseguenza il risultato ottimale è dato dalla complementarietà di corsetto e riprogrammazione posturale.

E l’intervento chirurgico?

Non è assolutamente la soluzione definitiva al problema. Innanzitutto è indicato solo nelle scoliosi gravi superiori ai 45° Cobb, ma in seguito all’intervento i dolori rimangono poiché le vertebre vengono trazionate e fissate, il tutto a discapito di tutto ciò che le circonda.

Quindi? Cosa fare in caso di scoliosi?

In ogni caso è necessario un riequilibrio. Come dimostrano numerosi casi clinici, se vi è un riequilibrio dei muscoli, lo scheletro di conseguenza subirà un miglioramento. Il movimento e la ginnastica sono un grande alleato per stabilizzare le curve e migliorare la sintomatologia dolorosa.

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