Seleziona una pagina

Ti sei mai chiesto cosa sono quei cerotti colorati che vedi in televisione sugli atleti o sui tuoi amici che stanno facendo un percorso riabilitativo?

 

Questo è l’articolo che fa per te!

Il Kinesiotape è stato realizzato nel 1987 dal Dott. Kenzo Kase e divenne famoso alle Olimpiadi di Seul del 1988, la sua prima apparizione fu sulle atlete giapponesi della pallavolo.

Le caratteristiche peculari di questo cerotto di cotone sono elasticità ed aderenza sulla cute, che ne permettono molteplici utilizzi.

E’ un cerotto pretensionato di un 10% e può avere a sua volta un’elongazione del 40%.

La novità rispetto ai bendaggi classici era la sua caratteristica strutturale descritta sopra, poichè permetteva all’atleta di avere un buon supporto senza limitarne il movimento.

Solo nel 2003 grazie all’apporto del Dott. David Blow si compresero pienamente le potenzialità di questo strumento e si ampliarono i metodi di applicazione e le casistiche di utilizzo.

Elasticità e aderenza completa sulla cute ne permettono l’ultilizzo in campo sportivo e riabilitativo.

Oltre ad essere indicato nella rieducazione posturale, ha applicazioni in lombalgie, cervicalgie, tendinopatie, cicatrici, edemi linfatici, ematomi, traumi muscolari ed articolari, stabilizzazione articolare, propriocezione, ottimizzazione del gesto atletico e della performance sportiva.

Il taping neuromuscolare agisce sulla pelle, recettore e veicolo di informazioni per il sistema nervoso centrale; in grado di attivare il riflesso miotatico a livello cutaneo muscolare profondo.

Il principale vantaggio nell’applicazione in posturologia sta proprio nell’implementare le informazioni della riprogrammazione posturale, visto che può rimanere attaccato alla pelle per diversi giorni senza temere la doccia.

Possiamo quindi definirlo un alleato che permette di continuare la terapia fatta in studio anche a casa, informando pelle fascia e muscoli con uno stimolo propriocettivo, esattamente come il plantare.

In più può essere applicato attraverso diverse metodologie, in base all’obiettivo da ottenere.

 

Come si applica?

L’applicazione deve seguire i principi dell’anatomia, della fisiologia e della biomeccanica umana, il nastro infatti segue il decorso della fascia, dei muscoli, dei tendini, dei vasi e dei nervi, agendo così in parallelo con queste strutture stimolandone la normalità funzionale e la decompressione.

Applicato in modo trasversale invece, ha un effetto compressivo riducendo l’apporto linfatico ed ematico.

 

Allora bisogna comprimere o decomprimere?

Il tape come abbiamo detto è una seconda pelle, per le sue caratteristiche può essere applicato ovunque e permette un ragionamento applicativo in base all’obiettivo che vogliamo ottenere. E’ in base alle esigenze del paziente che si sceglie se applicare il tape come kinesiotape neuromuscolare o come bendaggio funzionale.

La linea generale è quella di comprimere nelle articolazioni instabili o da correggere meccanicamente, e di decomprimere nelle zone con poca mobilità dei tessuti.

In altre parole il tape a tensione zero è utile per decomprimere una zona con poca mobilità, mentre il bendaggio funzionale protegge e dà stabilità.

 

Pensi di aver bisogno di una Valutazione Posturale?

Vieni a trovarmi in studio! Insieme andiamo a cercare la causa del tuo dolore, risolvendo il problema alla radice.

Dove mi trovi

Via Degli Oleandri, 8 - 88046 Lamezia Terme CZ